Giornata mondiale dei diritti dei migranti.

Giornata mondiale dei diritti dei migranti.

A che punto siamo in Italia?

Nella Giornata Mondiale dei Diritti dei Migranti, stiamo ancora aspettando che il Senato dia il via libera al  nuovo #decretosicurezza  (anche noto come “decreto Lamorgese) approvato dal Governo il 21 ottobre scorso. Un provvedimento per certi versi segna degli importanti passi in avanti, mentre per altri non sembra distaccarsi dall’impostazione salviniana.

Quali i Principali punti di svolta previsti:

  • Riformulato il sistema di accoglienza e integrazione.  Vengono distinti i centri di prima accoglienza (“hotspot”), ossia le aree di breve permanenza, dalla rete di accoglienza di secondo livello, che invece fornisce alloggi e servizi di assistenza sanitaria, psicologica e sociale.  Un sistema di assistenza, quest’ultimo, sul quale il precedente decreto poneva forti restrizioni, nello specifico, impedendo l’accesso al  “SIPROIMI” (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) ai richiedenti asilo. 
  • Ripristinato il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Chiamato ora “protezione speciale”, verrà concesso agli stranieri che presentano motivi di carattere umanitario o “risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello stato italiano”.
  • Previsto il divieto di espulsione e respingimento in caso di tortura. Nei casi in cui il rimpatrio determini il rischio di tortura o rischio di violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare. 
  • Si amplia la conversione dei permessi di soggiorno in permessi di lavoro. Diventano così convertibili anche i permessi di protezione speciale, calamità, residenza elettiva, acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, attività sportiva, lavoro di tipo artistico, motivi religiosi e assistenza ai minori.
  • Prevista la possibilità di rivolgersi al Garante nazionale o regionale. Per tutte quelle persone trattenute nei centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) e per coloro che risultino privati della libertà personale.
  • Viene Riconosciuto il diritto di iscriversi all’anagrafe. Ai richiedenti verrà fornito un documento di identità valido per tre anni.
  • Riduzione dei tempi di trattenimento nei Cpr fino a un massimo di 90 giorni (precedentemente 180 giorni). Tuttavia, con una possibile proroga di ulteriori trenta giorni per coloro che provengono da paesi con cui l’Italia ha accordi di rimpatrio.

E quali le Criticità.

  • Rimane in piedi il principio secondo cui il Ministro dell’Interno può vietare l’ingresso e il transito in acque italiane a navi non militari. Se però le navi hanno effettuato soccorsi seguendo le convenzioni internazionali, hanno comunicato le operazioni alle autorità competenti (e nel caso di navi straniere al loro stato di bandiera), questo comma non può essere applicato.  Tuttavia, si aprirebbero delle palesi contraddizioni. Vorrebbe dire, ad esempio, che alle Ong sarà fatto obbligo di comunicare le operazioni di salvataggio alla Guardia Costiera Libica. 
  • Anche se riformulata, rimane in piedi la norma relativa alle sanzioni. In caso di violazione del divieto di transito delle navi nel mare territoriale, possono essere inflitte multe da 10mila a 50mila euro. Le sanzioni potranno però essere applicate solo al termine di un processo penale, mentre non è più previsto il sequestro della nave.
  • I tempi per l’acquisizione della cittadinanza per uno straniero naturalizzato in Italia si riducono. Passando da quattro a tre anni rispetto ai due fissati in precedenza del decreto Salvini. 

Concludendo.

La modifica decreti sicurezza è un passo necessario. Per la quale abbiamo aspettato fin troppo tempo ma che comunque lascia dei punti in sospeso. Si continua a guardare alle migrazioni unicamente come una questione emergenziale. Senza una visione di lungo periodo e senza considerare quanto questo fenomeno sarà sempre più preponderante nei prossimi anni a causa dell’acuirsi della crisi climatica. Con il “decreto Lamorgese” vorrebbero provare a ricucire alcune delle grandi falle del sistema.

Tralasciando però un problema di fondo: a poche miglia dalla nostra costa, in Libia, ancora si consumano le peggiori violenze e atrocità nei confronti dei migranti.

E ancora manca un Piano Umanitario per fermare questo massacro.  

di Francesca Cucchiara

Sources: 

https://www.internazionale.it/notizie/annalisa-camilli/2020/10/06/modifiche-decreti-sicurezza-salvini

https://www.a-dif.org/2020/10/08/il-decreto-lamorgese-un-giano-bifronte/

https://www.ilsole24ore.com/art/meno-espulsioni-piu-permessi-novita-nuovo-decreto-sicurezza-ADDekAu